Posted on: Aprile 24, 2020 Posted by: marco Comments: 0

A Veglie uno degli aspetti che caratterizzano il 25 aprile è la quasi totale assenza di partecipazione da parte della società civile. Ogni anno, siamo grosso modo sempre gli stessi, a volte qualcuno in più, altre qualcuno in meno.
Un paio d’anni fa, mentre aspettavo l’arrivo del “corteo” a Parco delle Rimembranze, c’era un uomo anziano che non smetteva di lamentarsi. A un certo punto mi guarda e dice: “Ai miei tempi, qui doveva esserci tutto il paese. Le guardie1 a cavallo giravano per i campi e costringevano tutti i contadini a venire qui.” (frase tradotta in italiano).
Ecco, forse è proprio quella costrizione che ci ha portato a tutto questo disinteresse. Chi può dire quanto era sentito realmente il 25 aprile qualche decennio fa? Questa terra è stata mai liberata? Forse, nessuno lo può dire con certezza.
Dovevo scrivere un testo sul 25 aprile partendo da questa foto e dal ricordo del giorno in cui è stata scattata. L’unica certezza che ho, è che chi quegli anni li ha vissuti sulla sua pelle sarà sempre lì in prima linea a ricordarci l’importanza di questo giorno, commovendosi sulle note di Bella Ciao.

 

Testo: Marco Palma
Foto: Giorgio Cappello

1 guardie: modo dialettale per definire le forze dell’ordine.